Le firme di Nicola Zingaretti e Roberto Gualtieri

Le firme di Roberto Gualtieri e Michel Barbet

di TOMMASO VERGA
«PIANO STRATEGICO CAR»: 4 giugno 2019. Il dettaglio in una dozzina di pagine, a cominciare dalla numero 234 del Burl (il Bollettino ufficiale Regione Lazio). Risale a quella data la proposta di Valter Giammaria e Fabio Massimo Pallottini, rispettivamente presidente e direttore generale del CAR, il Centro agroalimentare di Roma (anche se, in effetti, residente nei confini di Guidonia Montecelio). Poi, a sentire, per un “intoppo” causato dalla destinazione dei terreni prescelti, tutto si arrestò. Fino ad oggi, 3 dicembre 2021, giornata che segna la cessazione dell’attesa. Infatti, nel pomeriggio, in Regione Lazio, la firma del «Protocollo d’intesa» tra Nicola Zingaretti, presidente della giunta regionale, Michel Barbet e Roberto Gualtieri, sindaci rispettivamente di Guidonia Montecelio e di Città metropolitana di Roma Capitale, si traduce nell’attuazione del «Piano strategico» del Car.
Per effetto, adesso, consegnati all’archivio i documenti preparatori (e posto termine allo stop pluriennale che ha preceduto la conclusione odierna), è possibile passare forse anche rapidamente alla «pratica».
Due gli aspetti essenziali. Su “quale terreno” ampliare il mercato è un problema risolto alla cui soluzione ha provveduto principalmente la “professionalità” di Chiara Amati, vicesindaca e assessora all’Urbanistica della giunta comunale di Michel Barbet. L’ostacolo era rappresentato dalla destinazione d’uso di quel versante di “Tavernelle”. Al disegno d’origine, la trasformazione del Car «dal commercio all’ingrosso al polo agroalimentare», in «linea con i principali player internazionali» – recitava il titolo del progetto – erano necessari sei ettari di «un terreno senza qualità, di brulla vegetazione o di alberi privi di fogliame» avrebbe recitato il dizionario. In realtà – con la radicale modifica del piano – serviranno 60 ettari. Cosicché, dopo il «concerto» tra Comune di Guidonia Montecelio, Città metropolitana di Roma Capitale e Regione Lazio, dagli attuali 23 il Car passerà a 85 ettari, una nemmeno tanto piccola città a partire del prossimo anno (alla data del Burl si puntava al 2020).

Sessanta ettari d’un’area in variante e d’un’altra valorizzata

L’altro aspetto (leggi: «mettere in pratica») investe l’attuazione del «Piano strategico» del Car, un disegno che in base alla medesima pubblicazione (si scusi per eventuali possibili modifiche, si pensi al tempo passato –, condurrà alla modifica radicale dell’azienda come conosciuta:
– si parla di un progetto innovativo i cui caratteri salienti dovranno essere la sostenibilità, la qualità del costruito ed il tasso di digitalizzazione;
– la localizzazione di piattaforme/mercati per la carne, i fiori, il biologico.
– ulteriore diversità rispetto all’esistente, il “nuovo” interverrà nella «verticalizzazione» dell’attività: come la dotazione di impianti per la preparazione e la lavorazione del cibo.
UN INVESTIMENTO TRA 200 E 300 MILIONI_Il «Piano strategico» del Car, approvato già dagli azionisti (il Car è una «società consortile per azioni, capitale sociale euro 69.505.982, a prevalente capitale pubblico), a iniziare dalla Camera di commercio di Roma (33,02% del pacchetto azionario), seguita dal Campidoglio (28,37%) e dalla Regione Lazio (26,80%); la quota (2,83%) della Città metropolitana chiude il settore pubblico al quale si aggiungono tre banche: Unicredit, Bnl e Monte Paschi di Siena: 2,55 per cento del «pacchetto paritario» ciascuna.
Gli antichi «mercati generali» capitolini di Guidonia Montecelio sono il principale mercato all’ingrosso d’Italia. La società conta al suo interno 400 aziende attive nell’ittico e nell’ortofrutta mentre va gradualmente espandendosi l’attività di logistica. Nel complesso operano ormai circa 2.500 dipendenti. Previsti altri 1.500 con il piano a regime.
Ne verrà anche qualche posto di lavoro al femminile? Si vedrà cosa ne pensa Fabio Massimo Pallottini.
LA NATURA DEI TERRENI_Sulla “Destinazione d’uso” sono intervenute le norme tecniche d’attuazione del PTPG, il Piano territoriale provinciale generale, in particolare «la disciplina del capo III», i cosiddetti «Parchi delle funzioni strategiche metropolitane». I contenuti sono stati trasformati dalla giunta comunale in «atto di indirizzo», come si legge sul protocollo «volto alla valorizzazione di un ambito strategico produttivo in località Tavernelle che stabilisce le linee guida per il corretto sviluppo produttivo, ambientale e sociale dell’area di intervento».

, Direttore Generale del Centro Agroalimentare di Roma
«Le nuove risorse del Pnrr (il Car ha ricevuto 10 milioni,ndr) consentiranno di continuare il percorso intrapreso rendendo il Car un punto di riferimento per il sistema agroalimentare con strutture all’avanguardia, pratiche sostenibili e un forte impatto positivo sulla comunità, sull’ambiente e sull’economia circolare.
Con questo progetto CAR che già oggi contribuisce allo sviluppo di oltre 450 operatori, mettiamo al centro – conclude Valter Giammaria, Presidente del Car . ulteriormente la digitalizzazione e la sostenibilità come importanti pilastri di crescita e sviluppo”.

: tale . ” ha commentato Fabio Massimo Pallottini, Direttore Generale del Centro Agroalimentare di Roma
Effetto del «via libera», l’
E’ quanto riporta

, ovvero i contenuti della conclusione positiva dell’“Accordo di insediamento e sviluppo tra la Regione Lazio, la Città di Guidonia Montecelio e Car” ossia l’approvazione del progetto delle opere di urbanizzazione dell’insediamento produttivo tutto da realizzare.
Si tratta del primo atto che si spera altresì decisivo. Perché dopo un rinvio plurimo, anno dopo anno, il termine dei «lavori in corso» sul futuro Centro agroalimentare sono stati assegnati dal 2022 (invece occupato dalle celebrazioni del compleanno ventennale).
Ora invece, dando credito a ciò che riferisce il Burl della Regione Lazio del 19 marzo, il romanzo «ampliamento del Centro agroalimentare» dovrebbe vedere il nastro di partenza. Ostacoli? In apparenza nessuno. Mentre sul divenire si ignora quali effetti nell’esecuzione del piano, anche se non soprattutto, sulla compagine societaria, potrà comportare

L’assessore regionale Giancarlo Righini

Una decisione tutta interna alla “politica” a leggere la sfilata di «visto che» che ha anticipato la decisione, un «atto di indirizzo» destinato ai soci pubblici dell’azienda.

Mentre,
Il «raddoppio» quindi. Per realizzare il quale, si stima un investimento (annunciato) di circa 250 milioni di euro. «Che non sarà soltanto un ampliamento di dimensioni ma anche di qualità, vogliamo fare del Car un modello di come deve essere un sistema distributivo e industriale nel rispetto dei principi fondamentali che oggi dovrebbero governare il mondo: sostenibilità, economia circolare, digitalizzazione, sono le parole d’ordine su cui siamo impegnati» la riflessione in proposito di Fabio Massimo Pallottini, dal 1994 al vertice del Car e dal 2015 ininterrottamente presidente della Italmercati – rete di imprese, a cui fanno capo i principali centri agroalimentari nazionali.
Non sufficiente. Perché Fabio Massimo Pallottini dal settembre 2023 è inoltre presidente della Centrale del latte di Roma. Si ignora se l’incarico sia stato verificato con la stretta regola sulle incompatibilità fissata dallo Statuto del Centro agroalimentare.

Un parco naturale e archeologico creerà un collegamento culturale con la città, ma arriveranno anche nuovi servizi, come bar e ristoranti, in loco. “I 20 anni sono un risultato straordinario, una sfida vinta. Non tutti ci credevano che avremmo avuto questo successo”, ha detto Fabio Massimo Pallottini, presidente del Centro agroalimentare di Roma. “È un successo essere qua, essere i primi in Italia e un punto di riferimento in Europa e per il settore – ha aggiunto -. Coltiviamo ambizioni importanti, non ci vogliamo fermare qui e vogliamo andare oltre, per questo stiamo sviluppando un grande progetto di ampliamento.
In venti anni il Car di Roma, secondo il ministro per le Politiche agricole e la sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, “è diventato un tempio ed esempio di quella che può essere la qualità, la ricerca di centralità e la volontà di realizzare un sistema di filiera che mette al centro lavoro, qualità e distribuzione in modo sano”. Oggi il Car si sviluppa su 140 ettari e ospita 400 imprese del settore agroalimentare che esportano prodotti locali e sono un modello della diffusione del patrimonio enogastronomico italiano in Europa. In futuro l’ampliamento si svilupperà su circa 200 mila metri quadrati. Il progetto di sviluppo “è molto ambizioso”, ha chiarito il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. “È sostenuto da Roma Capitale, da Città metropolitana, da Regione Lazio e Comune di Guidonia, e amplierà la struttura anche valorizzando il tessuto archeologico con progetti contestuali. Una struttura d’eccellenza si potenzierà ulteriormente e sarà tassello importante della filiera agroalimentare di qualità, per noi fondamentale. Stiamo lavorando molto sulla dimensione agricola di Roma e il Car, da questo punto di vista, è un protagonista”, ha aggiunto il sindaco.

L’ampliamento “che quasi raddoppia la struttura, testimonia l’ottimo lavoro fatto in questi anni ma anche quanto verrà fatto nei prossimi anni per tutelare il nostro patrimonio enogastronomico”, ha concluso il vicepresidente della Regione Lazio, Daniele Leodori. Alla cerimonia sono intervenute numerose autorità locali tra cui l’assessora all’Agricoltura di Roma, Sabrina Alfonsi, l’assessora al Commercio di Roma, Monica Lucarelli, il presidente di Confesercenti Roma, Valter Giammaria.

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