esclusione della ESTER 2000

Le informazioni presenti liberamente sul sito della casa d’aste Yarde sul motivo dell’esclusione della ESTER 2000 del Gruppo Fincres – Terranova

di GIULIANO SANTOBONI
NEL MESE DI OTTOBRE hinterlandweb.it (soltanto…) ne aveva scritto in questo articolo: due tenute storiche della Città di Guidonia Montecelio venivano messe all’asta giudiziaria come conseguenza del fallimento dell’Agricola Lieta, la società immobiliare di proprietà della storica famiglia Gianni. E a quanto pare, a rilevare il tutto per oltre due milioni e settecentomila euro era stato l’albergatore Bartolomeo Terranova, dopo una straordinaria battaglia di rilanci a colpi di cinquantamila euro l’uno, che fece lievitare di molto il prezzo a base d’asta. E con tutte le perplessità sul futuro dei due enormi terreni in un posto da sempre preda di speculazioni come la Città dell’Aria, la vicenda sembrò chiudersi li.

NUOVA ASTA E RIBALTONE
Invece, con un colpo di scena degno dei migliori legal thriller, a riaprire la contesa ha provveduto l’articolo 117 della “legge sui fallimenti”, che anche ad asta chiusa e per fare cassa, dà la possibilità a chi ha perso o anche a soggetti totalmente estranei di sbattere sul tavolo una nuova “offerta irrevocabile d’acquisto migliorativa” che aumenti il prezzo di vendita almeno del 10%.
E inevitabilmente, così, la vendita a Terranova viene annullata a favore di una nuova gara telematica ricalendarizzata per il 21 novembre, ma con base d’asta decisamente più consistente e con una novità sostanziale: i due lotti immobiliari di Tormastorta e Colle Rosa pur rimanendo distinti, si vendono insieme, chi vuole uno dei due, deve necessariamente cacciare ben altri soldi e comprarsi tutto il pacchetto.
Una mossa per cercare di tagliare fuori investitori con meno capacità di spesa o semplice procedura spregiudicata per fare più soldi e risarcire i creditori rimasti con un mucchio di carte e promesse in mano dopo il crack di Agricola Lieta?
Fatto sta, a quanto si riesce a dedurre dai dati pubblicati sul sito di aste giudiziarie Yard, che la “Ester 2000 srl”, società della galassia Fincres – gruppo Terranova –, presenta una nuova offerta ma solo per il lotto 1 Collerosa, venendo di fatto buttata fuori dalla contesa. Anche questo passaggio è un po’ fumoso, le normative di aste e fallimenti parlano chiaro ma il ragioniere, rappresentato dall’avvocato Carlo Cicala, grande esperto del settore, come ha potuto commettere un errore così grossolano?

GRIMALDI LINES, GETTATA L’ANCORA A GUIDONIA MONTECELIO
Chi si è aggiudicato le tenute guidoniane quindi? Secondo 3 spifferi diversi trapelati dalla blindatissima procedura fallimentare, con una spesa complessiva di quasi tre milioni e 100 mila euro, a comprarsi tutto sarebbe stata una holding immobiliare che si occupa di resort di lusso in tutto il mondo, collegata con la Grimaldi Lines, la compagnia di navigazione fondata a Napoli nell’immediato dopoguerra e con attuale sede a Palermo, con un capitale globale stimato di oltre tre miliardi di euro, neo azionista di maggioranza dell’importantissimo porto greco di Igoumenitsa.

Nel cerchio, la «particella» di Collerosa, non più ricadente nella vendita dopo il caso sollevato da hinterlandweb.it

E sempre secondo i benissimo informati, l’intenzione sarebbe proprio quella di ristrutturare in chiave extra lusso ricettivo i numerosi immobili presenti nelle tenute. In particolare, a Tormastorta l’intenzione è quella di recuperare torre, casali residenziali e magazzini agricoli secondo il vecchio progetto che proprio Agricola Lieta aveva presentato all’amministrazione di Michel Barbet nel 2019, ridimensionando però di molto la proposta: nessuna nuova costruzione e un minimo campo da golf con poche buche a servizio del resort.
Quali saranno poi le intenzioni di «Grimaldi Lines» sulle aree naturalistiche e archeologiche protette?
Nel precedente progetto trovava posto anche il cosiddetto Parco archeologico lineare della Selciatella, ottenuto grazie al recupero del sedime della strada romana e delle strutture annesse ai suoi lati.

IL FUTURO DEL PARCO E I 10 MILIONI DI PNRR
Anche tutta la porzione di 70 ettari che ricadono nel Parco dell’Inviolata compresi i bellissimi laghetti e la scuola rurale doveva essere recuperata e affidata al Parco dei Lucretili che gestisce dal 2016 l’Inviolata per farne una vera e propria sede con percorsi e spazi visitabili e fruibili dai cittadini.
A Collerosa, invece, l’unica cosa sicura è che dopo il “caso” sollevato da hinterlandweb.it sull’errore palese di mettere nel mucchio dei terreni in vendita anche quello sede di progetti per 10 milioni di PNRR ottenuti elaborato dall’ex assessore Chiara Amati, nella seconda asta la particella incriminata non risulta più.
“Magicamente” sparita dalla nuova vendita. © RIPRODUZIONE RISERVATA – info@hinterlandweb